Wine Art Festival Vesuvio in Tour
- Titolo
- Wine Art Festival Vesuvio in Tour
- Descrizione
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“Wine Art Fest Vesuvio in Tour” dal 16 al 22 dicembre 2024
è un progetto mirato a promuovere, nell’area di sei Comuni Vesuviani, itinerari turistici, culturali, naturalistici ed enogastronomici di rilievo nazionale ed internazionale. L’iniziativa ha previsto la realizzazione di manifestazioni destinate al turismo culturale di alto profilo, articolate in sei itinerari caratterizzati da un format festivaliero che include concerti, spettacoli ed eventi volti alla valorizzazione della cultura locale e al rapporto con il territorio.
Gli itinerari e gli eventi del “Wine Art Fest Vesuvio in Tour” hanno offerto un viaggio musicale, culturale e sensoriale, incorniciato dalle eccellenze paesaggistiche e turistiche delle aree interessate. L’esperienza si fonda su elementi di socializzazione, convivialità e celebrazione, intrecciando musica, cibo e vino in modo unico.
La finalità principale del progetto è stata quella di valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale delle aree coinvolte in un’ottica educativa, attraverso la diffusione di informazioni adeguate. Parallelamente, si è puntati a migliorare l’esperienza dei visitatori favorendo l’incontro con le tradizioni locali. L’iniziativa si propone inoltre di promuovere lo sviluppo delle comunità ospitanti, degli ospiti e dei visitatori, incentivando la crescita culturale, sociale e morale.
La valorizzazione del settore enogastronomico si concretizza nel “Menù Vesuvio in Tour”, realizzato grazie alla collaborazione di ristoratori, chef e scuole alberghiere locali. Ogni Comune presenterà un piatto rappresentativo, inserito in un menù unico distribuito durante gli eventi festivalieri e proposto come menù degustazione dai ristoratori aderenti. L’obiettivo è promuovere una collaborazione tra i Comuni coinvolti, evitando sovrapposizioni e favorendo integrazioni anche in ambiti potenzialmente competitivi come l’enogastronomia.
Per ogni Comune è stato elaborato un itinerario specifico per evidenziare le proprie caratteristiche distintive, costruendo un prodotto unico per l’intera area vesuviana. Gli itinerari saranno flessibili e includeranno esperienze come un “ristorante diffuso”, con tappe culinarie legate al territorio, favorendo anche i pernottamenti.
La strategia include storytelling per il branding territoriale e si basa sulla “Resource-Based Theory” per identificare risorse capaci di generare vantaggi competitivi sostenibili. L’approccio di “coopetizione” incoraggia la collaborazione tra i Comuni per integrare servizi e attrattive, adottando una visione di destination management che unisce attrattività, servizi e domanda turistica. L’iniziativa adotta una visione olistica, considerando impatti economici, ambientali e culturali. Promuove la sostenibilità a lungo termine integrando la value chain del turismo, con un focus sull’enogastronomia e la convivialità.
Contenuti
Pomodorino del Piennolo del vesuvio D.O.P
Il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP è uno dei prodotti più antichi e tipici dell'agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano. In realtà, in diversi territori della Campania, esistono raggruppamenti di ecotipi con bacche di piccola pezzatura, i cosiddetti "pomodorini", che si distinguono tra loro per tipicità, rusticità e qualità organolettica. I più famosi da sempre sono però quelli tuttora diffusi sulle pendici del Vesuvio.
Parco Nazionale del Vesuvio
Il territorio del Parco Nazionale del Vesuvio è un concentrato di ricchezze naturalistiche, storia della vulcanologia, paesaggi mozzafiato, coltivazioni secolari e tradizioni che rendono lʼarea vesuviana uno dei luoghi più affascinanti e tra i più visitati al mondo.
Il Parco Nazionale del Vesuvio nasce ufficialmente il 5 giugno 1995 per conservare le specie animali e vegetali, le associazioni vegetali e forestali, le singolarità geologiche, le formazioni paleontologiche, le comunità biologiche, i biotopi, i valori scenici e panoramici, i processi naturali, gli equilibri idraulici e idrogeologici e gli equilibri ecologici del territorio vesuviano.
Poggiomarino
Poggiomarino, Una Tappa che Precede Pompei – Il Villaggio Fluviale Lungo le Acque Pulite del Sarno
La tappa successiva del Tour Vesuviano è rappresentata da Poggiomarino, un Comune contraddistinto da una storia sorprendente che affonda le proprie radici alla remota Età del Bronzo.
Secondo le notizie in nostro possesso, il primo popolo che visse in quest’area fu quello dei Sarrastri, descritti da Virgilio nell’Eneide. Il loro arrivo nell’area di Poggiomarino viene datato al 1600 a.C., quando emigrarono dal Peloponneso. A seguito di diverse opere di bonifica, conferirono al fiume presente nella zona il nome di Sarno e, in omaggio al medesimo corso d’acqua, si ribattezzarono Sarrastri: “Figli del Sarno”.
I primi abitanti di Poggiomarino furono poi costretti a trasferirsi altrove a causa di una forte alluvione, dando vita all’insediamento di Pompei.
Il percorso partirà proprio dalla scoperta di un importante sito archeologico di recente inaugurazione, per proseguire con delle esperienze enogastronomiche che coinvolgono prodotti tipici della zona: vini vulcanici e nocciole.
Visita al Parco Archeologico Naturalistico di Longola
Il percorso contempla la visita, insieme ad una guida, del sito archeologico situato nel Parco di Longola.
Il sito protostorico, scoperto nel 2000 in località Longola di Poggiomarino, è stato oggetto di successive indagini condotte dal Parco Archeologico di Pompei. Questi studi hanno messo in luce un insediamento perifluviale in ambiente umido, frequentato dalla media Età del Bronzo fino al VI sec. a.C.
Il sistema insediativo è costituito da isolotti artificiali circondati da un sistema di canali di varie dimensioni. Sulle aree in asciutto sorgevano le capanne in materiale deperibile, mentre i canali permettevano gli spostamenti interni e verso l’esterno.
Fin dall’Età del Ferro, il sito si caratterizza per la presenza di aree destinate ad attività artigianali, configurandosi come un importante centro di produzione e scambio di manufatti.
L’elemento acquatico ha caratterizzato la vita del villaggio in tutte le sue fasi e ha consentito la conservazione di numerosi materiali deperibili, che costituiscono un eccezionale dossier archeologico.
Questo rende Poggiomarino un sito unico nel suo genere in Italia Meridionale, colmando un’importante lacuna sul popolamento della Valle del Sarno, finora documentata soprattutto da contesti funerari, e contribuendo in modo significativo alla ricostruzione delle dinamiche insediative nelle fasi che hanno preceduto la nascita di Pompei.
Visita in una Cantina Locale con Degustazioni di Vini del Territorio e di Prodotti Tipici
Alla conclusione della visita raggiungeremo un’azienda vitivinicola locale, rinomata per la produzione del famoso “Lacryma Christi”, ottenuto da uve locali coltivate con amore da decenni.
Gli astanti potranno degustare, oltre ai vini, i prodotti enogastronomici a km 0; inoltre, sarà possibile assaggiare dolci e cioccolato preparati con la nocciola, un prodotto molto rinomato nell’area di Poggiomarino.
Nocciola Experience: Alla Scoperta della Tradizione della Nocciola con Degustazioni di Dolci e Cioccolato
Poggiomarino si configura da sempre come un grande produttore di nocciole. L’assenza di montagne, il terreno fertile e ben irrigato hanno favorito lo sviluppo dell’agricoltura sul territorio poggiomarinese, con particolare riferimento al grano e alla nocciola.
Per celebrare l’importanza del sito di Longola, sarà creato, da un maître chocolatier del paese, un esclusivo cioccolatino a base di nocciola.
Trecase
Trecase, La porta di accesso al Vesuvio – Una giornata alla scoperta della biodiversità e dei sapori vesuviani
Trecase, il più piccolo comune situato alle pendici del Vesuvio, deve la sua fama al legame indissolubile con lo "Sterminator Vesevo", il vulcano che nel 79 d.C. seppellì Pompei ed Ercolano. La posizione privilegiata vicino al Monte Vesuvio ha contribuito a forgiare una storia ricca e affascinante. Le origini del paese risalgono all’antichità, quando l’area veniva utilizzata come punto strategico di osservazione e difesa grazie alla vista panoramica sulla baia di Napoli e sulla campagna circostante. Numerosi punti panoramici offrono oggi vedute mozzafiato tra il Vesuvio e il mare.
Come afferma l’artista Luigi Franzese, il Vesuvio è un “Signore della Natura”, distruttore e creatore allo stesso tempo. Questa dualità si riflette anche nella fertilità dei terreni vulcanici, ideali per la coltivazione di vigneti e prodotti agricoli unici, tra cui il Pisello Centogiorni, presidio Slow Food. La tradizione vitivinicola è uno dei punti di forza del territorio, con la produzione di vini locali che spaziano dai bianchi leggeri ai rossi corposi, tutti caratterizzati dall’inconfondibile impronta del terreno vulcanico.
Visita al Gran Cono del Vesuvio: il racconto
A causa delle condizioni atmosferiche, non sarà possibile effettuare la visita al Gran Cono, ma il percorso sarà narrato per permettere ai partecipanti di immergersi nell’esperienza. Il sentiero n. 6, noto come Strada Matrone, parte da Boscotrecase e offre un viaggio attraverso storia e natura. Inaugurata nel 1927 dopo quasi trent’anni di lavori e ricostruzioni dovute a colate laviche, la strada carrozzabile conduce fino al piazzale a quota 1.050 metri. Da qui si può intraprendere a piedi la salita al Gran Cono, un percorso di circa 4 km che raggiunge quota 1.175 metri. Lungo il tragitto, si ammira il versante settentrionale del Monte Somma, con i Cognoli di Sant’Anastasia e la Punta Nasone, la cima dell’antico vulcano alta 1.132 metri. La vista si apre su un panorama straordinario che abbraccia il Golfo di Napoli e l’imponente profilo del vulcano.
Visita a una cantina locale con degustazioni di vini e prodotti tipici
La giornata prevede una tappa in un’azienda vitivinicola del territorio, produttrice del celebre Lacryma Christi, ottenuto da uve autoctone coltivate con passione e metodi tradizionali. La degustazione include vini abbinati a prodotti tipici locali a km 0, come melanzane, zucchine, zucche, pomodori del piennolo e il rinomato Pisello Centogiorni. Questo legume, coltivato da oltre un secolo in consociazione con alberi da frutto e vite, si distingue per la sua dolcezza, la consistenza tenera della buccia e il processo produttivo completamente manuale.
Patrimonio culturale e tradizioni locali
Trecase custodisce un ricco patrimonio storico e artistico. Tra i luoghi di interesse spicca il Santuario di Santa Maria delle Grazie e San Gennaro, un importante edificio religioso situato nel cuore del comune. Eventi culturali e tradizioni locali contribuiscono a mantenere vive le radici storiche e il Genius Loci, coinvolgendo attivamente tutta la comunità.
La posizione strategica di Trecase, vicina a siti iconici come Pompei, Ercolano, Napoli e la Costiera Amalfitana, lo rende un punto di partenza ideale per esplorare la regione. I visitatori possono vivere un’esperienza completa che combina storia, arte, paesaggi straordinari ed eccellenze enogastronomiche.
Palma Campania
Palma Campania, Mediterraneo Stile di Vita – Dieta e Folklore per una Convivialità che Assicura Longevità
ASSET: Gastronomia
FOCUS: Sistemi Alimentari Locali a tutela dell’uomo e del pianeta
Secondo alcune fonti, il Comune di Palma Campania ha avuto origine intorno all’anno 500 d.C.. In corrispondenza del paese esisteva una stazione romana denominata Ad Teglanum, un luogo dedicato alla costruzione delle tegole.
A seguito dell’eruzione del Vesuvio del 512 d.C., l’area fu rasa al suolo, e su una collina vicina venne costruito un villaggio chiamato Palma, probabilmente ispirato alle palme e agli ulivi presenti nella zona.
La terra di Palma era particolarmente florida, e i suoi abitanti si dedicavano prevalentemente ad agricoltura e pastorizia. Tra le usanze alimentari prevalevano:
Pane, cereali, legumi e verdure
Carni di maiale e selvaggina
Insaccati, pesce mediterraneo e frutta
Vino
Già nell’antichità, infatti, la triade mediterranea – ulivo, grano e vite – rappresentava la base dell’alimentazione della popolazione locale.
Proprio a Palma Campania, nel marzo scorso, è stato inaugurato il Polo della Dieta Mediterranea, un progetto nato per valorizzare le produzioni tipiche locali aderenti al modello della Dieta Mediterranea.
Valorizzazione della Dieta Mediterranea
L’obiettivo principale del Polo è la diffusione della conoscenza di questo patrimonio di sapori e saperi, legato a tradizioni secolari. Queste peculiarità rappresentano un forte driver per attrarre flussi turistici verso la destinazione.
Tradizioni e Manifestazioni Locali
Palma Campania è una realtà ricca di tradizioni e manifestazioni, che rappresentano il Genius Loci di questa località vesuviana.
Tra gli eventi di maggiore interesse si annovera il Carnevale Palmese, una festa ultracentenaria risalente al 1700, riconosciuta tra i Carnevali Storici d’Italia.
Il cuore della manifestazione è costituito dalle celebri Quadriglie, sfilate musicali animate da musicisti e artisti che utilizzano strumenti artigianali tipici della tradizione campana, come:
Scetavajasse
Putipù
Triccaballacche
L’intera comunità locale partecipa attivamente, contribuendo a mantenere viva questa tradizione, arricchendola con un tocco di innovazione.
Passeggiata Narrata al Centro Storico e al Palazzo Aragonese
L’itinerario prevede una visita guidata nel centro storico di Palma Campania.
L’antica area urbana conserva ancora aspetti architettonici e decorativi di epoche passate, tra cui:
Largo uso della pietra vesuviana (viali, gradini, portali)
Giardini rialzati profumati di fiori e agrumi
Decine di edicole sacre
A pochi passi da Piazza De Martino, centro della vita cittadina, si trova il Palazzo Aragonese, residenza di Re Alfonso D’Aragona e dei suoi discendenti, utilizzato per la caccia al falcone nel Piano di Palma.
Degustazione di Prodotti Locali in Ristorante Tipico
Al termine del tour, la guida accompagnerà i visitatori in un ristorante locale, dove sarà possibile assaggiare prodotti e piatti tipici della tradizione del Carnevale Palmese.
Il tutto sarà arricchito da un racconto emozionale che farà rivivere le antiche origini di questa tradizione folkloristica.
Terzigno
Terzigno, situato alle pendici del Vesuvio, rappresenta una delle realtà insediative più antiche dell’Area Vesuviana, storicamente considerata la periferia dell’antica Pompei. A partire dal 1981, sono stati rinvenuti importanti resti archeologici di ville romane che confermano il legame profondo del territorio con la storia.
Storia e Origine del Nome
Il nome "Terzigno" potrebbe derivare dal latino “Ter-Ignis”, ovvero "tre volte toccata dal fuoco", in riferimento alle eruzioni vulcaniche che hanno colpito l’area nel corso dei secoli. Già in epoca romana, Terzigno ospitava contadini e viticoltori, la cui produzione vinicola di altissima qualità soddisfaceva la domanda degli abitanti di Pompei.
Oltre ai celebri vitigni, Terzigno vanta luoghi di interesse culturale e naturalistico, come:
Il Museo MATT (Museo Archeologico Territoriale di Terzigno)
Emblema
Il Percorso n. 11 del Parco del Vesuvio, noto come “La Pineta di Terzigno”
Attività e Itinerario
Visita guidata al Museo MATT
Un’esperienza imperdibile per scoprire un pezzo di storia del territorio.
Mostra Archeologica: “Pompei oltre le mura – Le ville romane di Terzigno all’ombra del Vesuvio”.
Approfondimenti sulla vita quotidiana nelle ville di campagna ai margini dell’antica Pompei.
Valorizzazione di reperti archeologici attraverso la musealizzazione.
Visita a una Cantina Locale e Degustazioni
Un’immersione nei sapori del territorio presso una cantina locale dove si produce il celebre “Lacryma Christi”, vino ottenuto da vigneti autoctoni cresciuti su suolo vulcanico.
Degustazione di vini accompagnata da prodotti tipici locali a km 0.
Approfondimenti sulla tradizione vinicola e il legame con la terra vesuviana.
Passeggiata narrata tra le Case a Cupola
Scoperta delle “Cortine di Terzigno”, aggregati di case a cupola che costituiscono il vero centro storico.
Elementi distintivi: cisterne, forni, lavatoi, aje, tinacci e torchi, simboli di un passato basato su condivisione e vita comunitaria.
Approfondimenti sull’importanza delle case a cupola come testimonianza della cultura contadina e del legame con il Vesuvio.
Valorizzazione del Patrimonio Storico
Questo itinerario celebra l’identità e la memoria di Terzigno, un luogo dove natura, storia e tradizioni si intrecciano. Attraverso la riscoperta delle sue case a cupola, dei suoi vigneti e dei reperti archeologici, il progetto punta a custodire e tramandare scene di vita quotidiana che raccontano una storia millenaria.
Ottaviano
Ottaviano, situato nella zona vesuviana interna lungo le pendici orientali del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio, vanta origini antichissime. Il paese si sviluppò attorno al Praedium Octaviorum, un vasto possedimento della famiglia dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto. Da questo borgo, chiamato Octavianum e successivamente divenuto Municipium, ha preso vita una storia ricca di eventi. Si narra che proprio qui l’imperatore Augusto si ammalò e morì.
Nel corso dei secoli, Ottaviano fu amministrata e occupata da numerosi popoli: Bizantini, Ungheri, Longobardi, Svevi, Normanni e Angioini. In seguito, la città passò sotto il controllo di varie famiglie nobiliari, tra cui i D’Aquino (con Tommaso, nonno di San Tommaso), gli Orsini, i Cola e Fabrizio Maramaldo. Quest’ultimo vendette il feudo ai Gonzaga di Molfetta, che nel 1567 lo cedettero a Bernardetto de’ Medici di Toscana, parente del granduca Cosimo I de’ Medici e fratello di Papa Leone XI. La famiglia de’ Medici governò il feudo fino al 1860, segnando un lungo periodo di stabilità. Tra i suoi membri spicca Luigi de’ Medici, uno dei più importanti statisti del Regno delle Due Sicilie.
Come tutta l’area vesuviana, Ottaviano si distingue per la fertilità dei suoi terreni, ricchi di minerali vulcanici. Questa particolare composizione favorisce la coltivazione di prodotti agricoli di pregio, come l’albicocca e il pomodorino del piennolo. La viticoltura, grazie alla resistenza della vite locale alla filossera, rappresenta un’eccellenza unica: le viti crescono su piede franco, conservando una tradizione millenaria.
Ottaviano è anche una meta rilevante per il turismo religioso, con ben 14 chiese ricche di opere d’arte. Tra queste, spiccano la Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, con opere di Angelo Mozzillo, e la Chiesa del SS. Rosario, che custodisce capolavori di Mozzillo, Boscoli e Ferraù Fenzoni.
Per valorizzare le ricchezze storiche, architettoniche e culturali di Ottaviano, l’itinerario proposto prevede un percorso guidato attraverso i principali siti d’arte e le mostre del centro storico. Il tragitto si sviluppa lungo l’asse denominato Salita San Michele, dal Palazzo Mediceo fino a Piazza Annunziata.
Programma dell’Itinerario
Palazzo Mediceo: sede della mostra dell’artista polacco Tomek Krupinsky;
Chiesetta del Vaglio;
Chiesa di San Michele;
Chiesa di Santa Maria Visita i Poveri: esposizione di presepi napoletani tradizionali;
Complesso Ave Grazia Plena: esposizione delle opere di tre artisti locali.
A conclusione del percorso, nella suggestiva cornice del giardino superiore del Palazzo Mediceo, si terrà uno spettacolo di musica e danza, in programma fino alle ore 24:00






